Forse già lo sai, lo avrai sperimentato tante volte: quando ti racconti e ti apri veramente a quella persona di cui ti fidi, ti senti sollevato. Se lo hai provato, ti sarai accorto che le esperienze –una volte tirate fuori- cambiano forma. Ne acquisiscono un’altra rispetto a quella che fino ad allora avevano avuto abitando dentro di te.

Te ne sarai accorto anche se ami la scrittura come mezzo per raccontarti: le parole quando arrivano sul foglio fanno la magia di mettere in ordine le emozioni dentro di te.

Raccontare se stessi (ed essere profondamente ascoltati) è già di per sé terapeutico.

Molte delle persone che seguo nei percorsi individuali mi raccontano con stupore l’effetto di quello che accade quando si concedono un tempo per raccontarsi e ascoltarsi. E me lo riferiscono anche i partecipanti al corso online quando si fermano per scrivere sui loro workbook che chiamano “il mio diario” o “il mio libretto” che diventa il loro strumento per scrivere e fermare le cose che intuiscono mentre si conoscono e si riscoprono.

 

Scrivere è potente. E ovviamente non è necessario essere uno scrittore per farlo. Puoi iniziare a tenere un diario, fare qualche lista a tema, rispondere ad un questionario curioso, scrivere delle lettere. Per questo negli ultimi anni mi sono appassionata a tutti questi libri interattivi tipo quelli che ti ho indicato quassù che sono solo gli ultimi arrivati.

Questi strumenti mi piacciono perché mi permettono di farmi delle domande utili e mettere a fuoco delle risposte, giocosamente! Qualche volta ti fanno scoprire che le risposte non le hai, che è comunque utile. Cosi ogni momento diventa una scoperta.

Non hanno il potere di cambiare le cose, certo! Ma ti permettono di interrogarti come farebbe un bambino: domande dritte al punto, qualche volta semplici, qualche volta esistenziali. E dopo ti scopri un po’ più consapevole.

Io negli anni ho fatto diversi percorsi professionali e personali per conoscermi e stare a mio agio con la mia storia e le mie scelte. E in genere sono lavori emotivamente faticosi. Questo rimane invece un modo leggero per prenderti cura di te e rimanerti vicino tutte le volte che vuoi.

 

Perché ti racconto tutto questo?

Per invitarti a trovare il tuo modo di raccontarti. Qui ti ho parlato del mio che è diventato scrivere. Tu trova il tuo e coltivalo perché ti aiuta a:

1. Dare un nome alle esperienze che vivi,

2. Alleggerire il peso di quello che sperimenti,

3. Aumentare la conoscenza di te: scopri cose nuove sia che tu abbia o no le risposte,

4. Aumentare la tua consapevolezza: è il primo passo per cambiare tutto quello che ti sta stretto

 

Raccontarsi permette di ascoltarsi e ritrovarsi. E a volte diventa più facile fare scelte allineate a quello che senti davvero.

Ok, adesso tocca a te: quali sono i tuoi modi per raccontarti, ascoltarti e tenerti presente: sono tutta orecchi!

 

Ehi, se vuoi partecipare al corso “Mi vado bene” hai ancora qualche giorno per farlo: i workbook sono l’occasione per fare tutto questo, insieme! Ti aspetto!

 

 

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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