Quante volte senti dire nelle tue giornate che due persone si separano perché troppo diversi? Quante volte senti attribuire la causa della rottura di un legame all’incompatibilità di carattere?

Ecco, questa questione dell’incompatibilità di carattere e dell’essere troppo diversi è una scorciatoia semplice per spiegare le cose,  ma che a me fa riflettere sempre tanto perché mi sembra di non cogliere l’essenza della questione. Andiamo insieme un po’ più a fondo?

Ci sono due grandi idee con cui facciamo i conti quando pensiamo alla coppia:

  1. la prima, che è alla base dell’idea di incompatibilità, è che per stare bene insieme dovremmo essere affini o uguali perché in fondo il proverbio dice “chi si piglia, si assomiglia”. Ma in cosa devo essere simile o uguale ad un altro essere umano di preciso? Cosa devo guardare per poter dire di essere compatibile?
  2. la seconda idea con cui ci scontriamo è il mito della complementarietà, perché pare che anche in amore “gli opposti si attraggano”, quindi se lui è razionale e io sono emotiva ci completiamo (va da sé quindi che individualmente, per logica, invece risultiamo un po’ monchi!). Ma davvero io devo completare qualcuno? Io voglio una relazione di coppia che presuppone che si funzioni bene solo se per magia la mia personalità si incastra con quella di qualcun altro?

Ora, non so cosa ne pensi tu, ma queste due visioni per me non funzionano perché di fatto non valorizzano la diversità. Anche nella seconda visione che sembra ammiccare alla diversità, ad esempio, le divergenze vengono contemplate soltanto fino a quando vanno a braccetto e rispettano un certo schema prevedibile, per cui alla fine si completano insieme (la soluzione che si prevede è quasi sempre il compromesso in cui ciascuno perde un po’ del suo).

La questione della diversità ci chiede invece di porci questa domanda: in che modo diventa un problema per me il fatto che questa persona sia cosi diversa da me?

Secondo me non esiste un troppo nella diversità. Il diverso da me è diverso e basta. Il punto è scoprire come sostenere la diversità di entrambi aiutandosi a crescere reciprocamente che significa potersi dire: ti aiuto ad essere te, diverso da me e mi impegno ad essere me, diversa da te.

Nello specifico, occorre fermarsi a pensare: “cosa mi succede dentro quando incontro un modo diverso di pensare, di fare, di sentire dell’altro? Cerco sempre un punto di incontro con l’altro ingaggiando negoziazioni senza fine? Mi ostino a far comprendere all’altro il mio punto di vista, il mio sentire cosicchè possa non solo comprenderlo ma adeguare almeno un po’ il suo al mio? So tollerare la perdita di punti di contatto con l’altro in alcuni ambiti della vita?” Sono tutte domande aperte, che ti aiutano ad andare più a fondo e scoprire un qualcosa in più di questa difficoltà.

Ci sono infatti delle differenze che è utile valutare, e sono quelle che hanno a che fare con i valori di ciascuno dei due partner (quali sono le cose in cui credo fermamente e in quali esperienze della mia vita l’ho imparato?) e quelle che riguardano la direzione del progetto di coppia (quale futuro desidero per me e per noi nella mia visone di coppia?). Nei percorsi di coppia, spesso mi accorgo che su questi aspetti spesso ci si conosce poco in realtà. Conoscere i valori e i desideri esistenziali della persona che ci sta vicino non significa scambiarsi informazioni sul fatto che “io credo nella famiglia” ma poter scoprire insieme cosa vuol dire per ciascuno questo slogan (cosa è famiglia per lui o lei? attraverso quali eventi della sua vita ha scoperto quest’aspetto come un valore?). Conoscersi cosi presuppone un dialogo molto profondo su tanti aspetti della nostra storia e quindi un’intimità psicologica che spesso non siamo abituati a coltivare.

Per tutte le altre differenze caratteriali, che non riguardano bisogni esistenziali, fermati e torna su: probabilmente il problema non è che siete troppo diversi ma che questa diversità genera un conflitto o una difficoltà, che può essere affrontata. E poi riprendi il filo da qui.

E tu che esperienze hai su questo? Raccontamele se ti va e, se hai qualche difficoltà a dare una risposta alle domande possiamo farlo insieme, a quattr’occhi.

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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