Agli altri sembro forte ma io mi sento fragile

Agli altri sembro forte ma io mi sento fragile

Qualche giorno fa fa una persona raccontandosi diceva di sé stessa: “sembro forte ma in realtà mi sento molto fragile e questo gli altri non lo vedono, si aspettano sempre che io me la cavi”.
Ci capita spesso di osservare una dissonanza tra quello che gli altri vedono e come ci sentiamo dentro e non riusciamo a mettere insieme la parte forte di noi e quella fragile. Cosa ha dato agli altri la possibilità di vederci forti? Come hanno potuto farsi quest’idea di noi?

Il desiderio di leggerezza

Il desiderio di leggerezza

Abbiamo tutti un gran desiderio di leggerezza. Lo avvertiamo quando attraversiamo qualche esperienza personale pesante da affrontare o faticosa perché non più stimolante. Spesso è il desiderio che emerge anche nei primi colloqui dei percorsi individuali quando il disagio è pesante e chi arriva vorrebbe trovare sollievo sperimentando una sensazione di leggerezza e maggiore spontaneità per vivere con se stesso e con gli altri.
La leggerezza che desideriamo in effetti è un’alternativa alla costante preoccupazione che viviamo: siamo stressati, a volte vincolati e affaticati dai nostri impegni. Ci appesantiamo sovraccaricandoci di richieste esterne oppure possiamo essere sensibili ad una molteplicità di richieste interne (quanto pretendiamo da noi stessi? A quali condizioni ci consideriamo soddisfatti di noi? cosa ci diciamo quando sbagliamo o non otteniamo quello che desideriamo?)

Niente buoni propositi, ascolta e metti a fuoco le intenzioni

Niente buoni propositi, ascolta e metti a fuoco le intenzioni

Con i buoni propositi di inizio anno possiamo rischiare di metterci sotto stress stanziando -con la mente- delle aspettative su di noi e sugli obiettivi e risultati che vogliamo raggiungere. Spostandoci sul futuro e sul fare meglio, possiamo alimentare la nostra severità. Se prima però non ci connettiamo con le nostre intenzioni profonde, possiamo oscillare dalla tendenza a metterci standard molto elevati a quella di demotivarci rapidamente e alimentare il rimprovero interno ogniqualvolta non portiamo a compimento le azioni che ci siamo proposti.

Il Natale ti mette gioia o tristezza?

Il Natale ti mette gioia o tristezza?

Dicembre, con il Natale e i bilanci di fine anno, è un periodo convulso. Non è un momento gioioso per tutti, perché spesso dietro alle lucine e ai pacchi si nascondono tantissime emozioni e ricordi che in questi giorni vengono a galla prepotenti. Sentirci di cattivo umore, tristi, malinconici, più soli del solito, e irritati da convenzioni che non sentiamo nostre sono esperienze frequenti in questo periodo dell’anno.

Dove si nasconde la gioia?

Dove si nasconde la gioia?

Spesso non ci accorgiamo della gioia: è un’emozione a cui non tendiamo a dare molta attenzione perché funzioniamo in modo da essere maggiormente allertati dalle emozioni spiacevoli e intense come la rabbia, la tristezza o la paura che sono segnali di un pericolo...
Sono triste senza un motivo: come fare?

Sono triste senza un motivo: come fare?

Molte volte non siamo a nostro agio con le emozioni che sentiamo: non le riconosciamo, non ci diamo il diritto di sentirle. Anzi, sorge dentro di noi un rimprovero per il fatto che sentiamo qualcosa di diverso da quello che ci aspetteremmo di sentire o che vorremmo sperimentare in quella situazione. Quando ci è permesso allora di essere tristi? qual è una ragione valida per accettare la tristezza nella nostra vita?