E’ da tempo che penso di scrivere questo post perché ruota intorno ad un tema sempre molto scivoloso e delicato: quello della “dipendenza” dal proprio partner. Se ne straparla e a volte con molta confusione secondo me. Ricevo molte domande su questo soprattutto da chi la detesta e si rifiuta di dipendere. E poi incontro storie di molte persone che invece si fondono nel rapporto di coppia senza accorgersi di quanto, a volte, dipendere possa diventare per loro un problema.

La dipendenza affettiva può farci male. Ma è anche importante saper dipendere in modo sano dal proprio partner. Perciò ho pensato di affrontare l’argomento iniziando da questo post che può aiutarti a distinguere quando l’esperienza della dipendenza affettiva è sana e quando invece può essere un ostacolo alla crescita libera e spontanea (almeno di uno dei due). Iniziamo.

La relazione di coppia è un legame affettivo in cui bisogna potere e sapere dipendere dall’altro.

Si, perché per esserci intimità fra te e l’altro devi poterti affidare e sentirti libero di esprimere il meglio di te. Che poi affidarsi significa che puoi cedere il controllo perché ti fidi dell’altro e confidi che ti sostenga. E’ tutta questione di fiducia insomma!

Ecco i segnali che puoi utilizzare per accorgerti che questa dipendenza affettiva è sana:

  1. L’esperienza di affidarsi e darsi il permesso di dipendere dall’altro avviene reciprocamente. Significa che l’uno per l’altra, entrambi, potete offrire sostegno e chiederlo;
  2. L’esperienza di dipendere avviene flessibilmente cioè a seconda delle circostanze e non ci sono ruoli fissi fra voi. Potete occupare il posto  di chi accudisce e di chi si lascia accudire, con flessibilità appunto.

Se  questa libertà di affidarsi totalmente non c’è probabilmente vuol dire che siamo impegnati a difendere il mito dell’autosufficienza pensando spesso cose come “posso farcela da solo” o “non voglio perdere la mia indipendenza”. L’autosufficienza (il desiderio o la sensazione) ti impedisce di costruire un autentico senso di intimità. Ci ritorneremo su questo tema , promesso!

Intanto però se questo accade utilizzalo come un segnale importante. Fai attenzione: da cosa ti proteggi? quale paura? da quella di essere abbandonato? da quella di soffrire? prova a dargli un nome. E’ il primo passo. Poi, puoi imparare a proteggerti da questa paura in un modo più soddisfacente.

E adesso andiamo a scoprire i segnali che ci fanno capire che la dipendenza affettiva dal nostro partner non è sana e cioè può limitare la crescita spontanea e libera di almeno uno dei due.

Dipendere affettivamente da qualcuno non è sano quando ti accorgi che:

  1. sperimenti il terrore della solitudine all’idea che l’altro si allontani temporaneamente o stailmente (vi separate),
  2. vivi un attaccamento morboso al tuo partner che è l’unica fonte di riconoscimento, apprezzamenti, nutrimento per te,
  3. non ti passa nemmeno per la testa di prendere un’iniziativa senza di lui o lei. Hai bisogno del suo parere o permesso,
  4. tra di voi c’è un gioco di ruoli rigido: uno è il forte, l’altro il coccolone, uno il servizievole, l’altro il pasticcione e cosi via…,
  5. sei disposto a tutto pur di trattenere l’altro a te: anche a passare sopra ad alcune cose importanti per te. Non ti pesa fare lo zerbino in alcuni momenti,
  6. senti di avere proprio bisogno dell’altro più che un desiderio di lui o lei.

Ecco, se avvisti qualcuno di questi segnali, fermati un attimo a riflettere. Probabilmente il collante della tua coppia ha più il sapore della paura che quello della libertà. E può intossicare la tua vita di relazioni e distorcere l’idea che hai di te.

Se ti ritrovi in uno di questi casi puoi iniziare ad incuriosirti su cosa ci sta al di la della paura. Hai visto mai trovi un’alternativa più felice? Passa a raccontarmelo se ti va…insieme lo spauracchio si rimpicciolisce!

boxauthor

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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