Non è raro ascoltare in terapia racconti di persone che incontrano l’ansia in un momento piacevole e disteso. Magari ci fermiamo e finalmente ci concediamo quel weekend lontano da casa, ci troviamo di fronte ad un paesaggio meraviglioso e sentiamo affiorare un senso di pace. E li, in quello spazio conquistato in cui incontriamo il piacere, improvvisamente arriva l’ansia a fare la guastafeste. Ma perché succede? Perché a volte non riusciamo a goderci quello che stiamo vivendo?

Due interruttori dell’ansia

Non sempre riusciamo a riconoscere gli interruttori della nostra ansia, ovvero cosa la accende all’improvviso. A volte sono connessioni vaghe quelle che abbiamo; sappiamo dire la circostanza che avvia un’esperienza interiore: ad esempio spesso sento dire “quando mi fermo mi viene l’ansia“. Altre volte non riconosciamo affatto che cosa l’abbia attivata, anzi al contrario le situazioni in cui nasce la nostra agitazione ci sembrano contraddittorie rispetto al sorgere della paura: “mi è venuta l’ansia, eppure non stava succedendo nulla, era un momento tranquillo, mi sentivo in pace!“.

Il vuoto e il piacere sono proprio due elementi che possono richiamare l’ansia e un motivo c’è.

Il vuoto ci permette di sentire. E sentiamo tutto: non solo le pensieri ed emozioni che sono spiacevoli ma anche il nostro desiderio e il senso del piacere, che è proprio il desiderio appagato. Può sembrarci strano ma anche le sensazioni piacevoli possono metterci a disagio perché ci fanno incontrare un’eccitazione che non riusciamo a contenere, un’intensità che non sappiamo regolare. La viviamo come una sensazione che non è alla nostra portata; che, forse, in fondo, non ci sentiamo neanche in diritto di provare. E cosi arriva l’ansia che ci dà la possibilità di evitare tutto questo.

In una vita in cui predomina il sottofondo della paura e dell’ansia, la gioia e il piacere sono sensazioni poco familiari: le incontriamo con discrezione, ma non c’è abbastanza confidenza e fiducia per fidarci di queste emozioni lente che ci permettono di sentire i nostri legami e di godere. Sentire il piacere può farci paura perché quando siamo siamo felici siamo un po’ più spogli delle nostre difese, e cosi potremmo sentirci più vulnerabili. Ogni innamorato questo lo sa!

Cosi, quando sorge l’ansia -prima di evitarla o di combatterla- potremmo domandarci qual è il piacere a cui stiamo rinunciando o che abbiamo paura di abitare. Possiamo permettercelo? Qual è il piacere o la gioia che non riteniamo alla nostra portata e a cui rinunciamo per paura?

Possiamo ricordarcene in questo momento dell’anno in cui desideriamo tanto fermarci a riposare e quelle volte in cui ci riusciamo potrebbe arrivare l’ansia e il senso di colpa a cambiare lo scenario interiore. Ci va ancora bene scrivere un copione di vita in cui il piacere è una rara comparsa e lo sforzo il protagonista?

Se vuoi approfondire questo tema, giovedì 30 Giugno ci troviamo nel nostro appuntamento mensile su zoom, per sperimentare insieme Come imparare a calmarci quando ci sentiamo in ansia.

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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