Nel post di oggi intervisto una delle persone che ha seguito un percorso di coppia con me, Simona. Di fronte a una difficoltà nella relazione con il partner spesso facciamo fatica ad affrontare il problema e a parlarne anche con noi stessi, quindi pensare di raccontare le nostre difficoltà a un estraneo scatena molti dubbi. A volte i meccanismi di ogni coppia sono cosi complessi e intimi che è particolarmente faticoso aprire la porta a qualcuno che può gettare uno sguardo, prestare un orecchio, sentire le emozioni che circolano. Ma è proprio uno sguardo esterno che può aiutare ad appianare le tensioni e a vedere i problemi sotto una nuova luce, e ne facilita la soluzione. Oggi ti racconto l’esperienza del percorso di coppia di Simona:
- Ciao Simona, e grazie per la disponibilità. Da 1 a 5 quanto è stata utile per te questa esperienza?
Direi 4!
- Cosa ti ha motivato a iniziare un percorso insieme al tuo partner?
Siamo arrivati a te mossi dalla volontà di risolvere alcune situazioni di contrasto dalle quali da molti anni non riuscivamo ad uscire, in vista soprattutto dei nostri progetti familiari insieme.
- Quali erano i tuoi dubbi prima di iniziare il percorso?
Avevo paura di portare a casa, dopo ogni incontro, eventuali tensioni o il peso di “verità” emerse in studio e finire col litigare/discutere di più di quanto già non facessimo. Invece non è stato cosi.
- Quali benefici stai traendo da questa esperienza? Quali cambiamenti positivi vedi nella tua vita di coppia?
Incontro dopo incontro mi sono resa conto che eravamo sempre più del nostro stare insieme, io mi sono sentita rassicurata sulla effettiva volontà di Andrea di impegnarsi seriamente nella nostra vita insieme. Comunicare tra di noi è diventato più facile, perché abbiamo capito l’importanza di dirci le cose, quindi anche risolvere eventuali tensioni è diventato più facile, litighiamo molto meno. E la voglia di stare bene insieme è cresciuta (…insomma, poca roba no?! :))
- Una cosa che ti è stata di aiuto durante il percorso è…
La tua presenza mi ha sollevato dal peso di essere sempre io a cercare un momento di chiarimento e, allo stesso tempo, di non essere (sempre e per forza) io a condurlo. Mi ha aiutato molto vedere l’interessamento di Andrea e, a volte, farmi “trascinare” proprio dalla sua volontà di superare i problemi e andare avanti nei nostri progetti senza dubbi.
- A chi consiglieresti un percorso di coppia?
Lo consiglierei a tutti, ma soprattutto a chi (penso a qualche sorella o qualche amica) è convinta di avere sempre ragione e che le motivazioni dell’altro non valgano nulla. Un percorso di questo tipo ti mette di fronte anche ad atteggiamenti che abbiamo, e che non vediamo, che possono ferire l’altro senza che ce ne rendiamo conto: affrontarli ci permette di migliorare noi stessi e quindi poi anche la nostra relazione.
- Cosa hai trovato più utile del mio metodo di lavoro?
La capacità di riportare ciò che facciamo sul piano delle emozioni, un aspetto sul quale raramente ci si sofferma… Si tende a razionalizzare senza chiedersi mai che cosa significa per noi, anche se in realtà è proprio ciò che proviamo che determina reazioni e comportamenti. Per questo spesso non riusciamo a capire noi stessi e gli altri. Con questo stimolo continuo si impara a vedere le cose da un punto di vista diverso ed è utile come “allenamento”, per continuarlo a farlo poi anche autonomamente.
- Raccontamelo con un’immagine…o forse due: una che descriva te all’inizio del percorso e una che esprima dove/come ti senti adesso…
PRIMA:
E DOPO:
Ringrazio Simona per aver scelto di raccontarsi un p’ in questa intervista e gioisco per loro e per questo nuovo equilibrio che hanno conquistato, dandosi il permesso di vedere e dare un nome a quello che non andava come desideravano.
E tu, leggendo l’esperienza di Simona ti sei incuriosito di qualcosa e vuoi sapere se un percorso di coppia con me può essere di aiuto anche a te e al tuo partner? Qui trovi un po’ di informazioni e se vuoi saperne di più contattami.
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