In questo post rispondo a una domanda che mi sento fare spesso: “Come posso stare bene anche da solo?”
Anche tu hai un po’ paura della solitudine? Ok, allora parliamone un po’. Perché secondo me su questa cosa dovresti vederci chiaro e poi sperimentare quanto possa essere piacevole! Iniziamo?

La solitudine è spaventosa in genere per chi non la conosce. Qualche volta viene associata alla noia, altre volte al vuoto e alla tristezza. A volte ci sentiamo forti quando la evitiamo e diciamo cose tipo “per non stare solo, sono uscito…” oppure con la stessa naturalezza talvolta riceviamo messaggi tipo “vieni qui dai, non stare da solo!”.

Ci comportiamo con la solitudine come con tutte le cose che ci fanno paura: le evitiamo. Oppure facciamo un sacco di confusione e, non conoscendole, alimentiamo dei miti mostruosi.

Ti va se, prima di dirti cosa puoi fare per stare bene solo, familiarizziamo insieme con questo tema e dipaniamo un po’ di questa confusione?

1. Innanzitutto stare da soli non significa essere soli. Sono due cose diverse: puoi stare (bene) da solo pur godendo di una bellissima rete di relazioni e puoi sentirti profondamente solo anche se di fatto vivi una relazione di coppia, appartieni ad una famiglia unita, fai parte di un meraviglioso gruppo di lavoro.
2. Stare da soli non significa isolarsi. Ecco come puoi distinguere queste due esperienze: quando ti isoli (o ti mantieni isolato), ricerchi la solitudine per evitare alcune persone (e quello che senti quando sei in loro compagnia). E mentre lo fai puoi sentire sensazioni di dolore, esclusione, rabbia. Quando invece stai da solo temporaneamente, che lo abbia scelto tu o no, non stai facendo nulla di malsano, anzi! E’ utile ritirarsi un pò con se stessi perchè è così che possiamo accorgerci delle nostre necessità. Forti e chiare.
3. Provare piacere a stare con gli altri non significa averne bisogno. Se sei un adulto autosufficiente, fermati un po a riflettere se quello che senti per l’altro quando sei solo è desiderio o bisogno. Spesso ci immaginiamo più bisognosi di quello che siamo.

Tuttavia è vero: alcune volte la solitudine ci fa entrare a contatto con emozioni sgradevoli. È difficile affrontare a viso aperto la compagnia di se stessi: a volte, quando siamo soli, può essere proprio pesante tollerare l’ascolto dei propri pensieri e delle proprie emozioni.

Io mi sono fatta l’idea (e l’esperienza) che a stare bene da soli, si impara.

Talvolta non sappiamo proprio come viverla la solitudine, perché è stata un’esperienza sconosciuta nella nostra storia. Qualche volta siamo stati cresciuti in ambienti in cui era scoraggiata. Altre volte ci si è dovuti così tanto occupare degli altri, mettendo al primo posto i loro bisogni, che si rimane disorientati quando la solitudine ci dà l’occasione di rimanere senza l’altro. Con se stessi.

Ok, ma allora da dove puoi iniziare per familiarizzare con la solitudine e renderla un posto comodo? Inizia da qui:
1. tutte le volte che si presenta non evitarla per partito preso: permettiti di incontrarla!
2. quando la incontri, tendi l’orecchio: ascolta i pensieri e le emozioni che affiorano quando entri in questa casa (e annotali),
3. crea dei rituali piacevoli per vivere quei momenti in compagnia di te e delle cose che ami.

Su questo tema ci torneremo ma intanto che ne dici di iniziare a sperimentarti così? Prova, annota tutto e se ti va di raccontarmi come è andata io sono sempre qui per ascoltarti!

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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