Il cambiamento nelle relazioni di coppia è un tema amplissimo. Si può cambiare per amore? e fino a che punto? Si potrebbe scrivere un libro sulla classica frase “Sei cambiato/a, Non sei più la/lo stesso”! Ma a me piacerebbe scriverne uno raccogliendo le esperienze di più persone possibili che mi raccontino che risposte hanno trovato ad alcune domande che sicuramente chiunque abbia una relazione, sia che stia nascendo sia che duri da un po’ di tempo, si è posto.

Ecco le tre domande di chi affronta il cambiamento nelle relazioni di coppia:

  1. Posso rimanere davvero così come sono, senza cambiare, stando insieme a un’altra persona?
  2. Nella coppia è importante venirsi incontro, trovare un compromesso. Ma perchè lui/lei non cambia un pochino se mi vuole davvero bene? non potrebbe cambiare per amore?
  3. Io non voglio cambiare. O mi accetti così come sono bene, altrimenti pazienza. Però alla fine guardandomi indietro mi accorgo di essere cambiato/a da quando sto con qualcuno. È possibile?

Andiamo con ordine.

La prima domanda è quella che solitamente preoccupa di più .

È normale. Tutti ci preoccupiamo, e ci spaventiamo, all’idea di dover cambiare, di dover perdere alcuni aspetti della nostra personalità quando si vive una relazione di coppia. Nasce dalla paura di sentirsi soffocati o limitati. In genere la prima reazione è quella di mantenere una certa distanza, anche sottile, in modo da rimanere vicini ma non troppo.

La seconda domanda invece è quella più arrabbiata.

La persona che se la pone parla più o meno cosi: “ok va bene, non voglio cambiarti del tutto, per carità! Ma come fai a non capire che quella cosa mi fa male? Se mi volessi davvero bene lo capiresti e non lo faresti”. In pratica non voglio cambiarti del tutto ma vorrei che fossi solo un po’ diverso (dovresti capire e fare cose che mi piacciono). In questi casi qualche volta la persona è disposta a cambiare e adattarsi in prima persona per il quieto vivere. E si aspetta che anche l’altro faccia lo stesso. E alla fine dei conti, sperimenta tutto il malessere, la rabbia e il dispiacere perché l’altro, inevitabilmente, è proprio diverso da lei. E il suo essere diverso ha un impatto sgradevole.

La terza domanda è la più riflessiva.

Forse non è neanche una domanda vera e propria. Suona più o meno così: “Caspita, e pensare che io non volevo cambiare…eppure sono cambiato/a! Sarà per via di questa relazione?”. In questi casi questa riflessione può essere accompagnata da gioia e soddisfazione, o da un rerogusto un po’ amaro e con un pizzico di delusione. È capitato anche a te di farti una di queste domande? A quali conclusioni sei arrivato? Ti dico intanto l’idea che mi son fatta io, abbracciando diversi percorsi nella mia vita e ascoltando quelli delle persone che aiuto.

Risposte:

1. La risposta è che sì, si può rimanere se stessi. Benvenuta paura e sensazione di soffocamento, ma solo se la utilizzi per rimanere fedele a te! Non è un percorso facile, ma è assolutamente possibile. Basta non volersi adattare per forza per compiacere l’altro, non limitarsi per paura di sbagliare, non fingere perchè così è più facile piacere. Sicuramente sarà anche più facile che la relazione diventi davvero giusta per noi.

2. La mia risposta breve alla seconda domanda è no. La risposta più articolata è: l’altro non può cambiare per te, se quel cambiamento non è un desiderio prima di tutto per se stesso. Io posso scegliere di cambiare per te, perché è coerente con i miei valori, perchè sono contenta del regalo che ti faccio, perché ho capito che quel comportamento era un difetto e non un pregio e quindi il cambiamento mi rende felice perché mi permette di essere una persona migliore. Ma se non è una scelta comsapevole, pretendere di cambiare l’altro lo costringerà in una situazione di costrizione e sacrificio. E alla lunga, che genere di relazione può creare una serie di sacrifici?

3. Terza domanda. Tutti noi cambiamo, cresciamo e ci alimentiamo delle esperienze che facciamo, quindi cambiamo anche grazie alle nostre relazioni. E per questo è importante darci ogni giorno la possibilità di scegliere quello che ci fa bene. Se ti senti soddisfatto semaforo verde; se invece prevale quel retrogusto amaro lasciati la possibilità di scegliere. Non vuol dire che tu debba subito agire e interrompere la relazione. Puoi iniziare a fare spazio alla possibilità di riflettere e capire se questo cambiamento sta avvenendo comunque dentro di te, e lasciarti la libertà di capire cosa ti nutre davvero.

E tu, che idea ti sei fatto o che risposte hai trovato grazie alla tua esperienza? Raccontamele cosi iniziamo a farle circolare (hai visto mai scriviamo insieme quel bel libro?!) e anche altri possono ispirarsi.

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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