Se c’è una cosa che ci accomuna tutti, ma proprio tutti credo, è un desiderio nascosto che ci portiamo dentro: il desiderio di essere amati, dall’altro, proprio come vorremmo noi. E’ una qualità specifica d’amore, un modo preciso di essere amati che ci portiamo nella testa e nel cuore e che ricerchiamo ad ogni incontro.

Quando non troviamo questa particolarità desiderata sorge la delusione e l’incomprensione perché per ognuno di noi l’amore è una cosa diversa. Per me ad esempio è quell’esperienza di “essere visti”, per te magari è “dare libertà”, per il tuo partner è “essere presenti” (con gesti precisi che dimostrano attenzione), per un’altra persona è “condividere/fare insieme”.

Non sempre siamo consapevoli della qualità specifica del nostro desiderio d’amore, pensiamo piuttosto che abbiamo un bisogno generico d’amore e invece no, quando qualcosa va storto nelle nostre relazioni ce ne accorgiamo subito perché c’è un bambino pretenzioso dentro di noi che protesta e dice “voglio essere amato come-dico-io” oppure pensa “se mi ama, dovrebbe sapere cosa mi piace e cosa mi fa star male”. Ecco, a quel bambino non gli basta un amore generico, è puntiglioso: vuole essere amato in un modo specifico.

Fino a qualche tempo fa, per me scartare i regali di compleanno da parte delle persone più intime era un momento delicato: incontravo un misto di felicità per il pensiero e l’attenzione che mi avevano dedicato e anche la delusione quando qualcosa non era di mio gradimento. La domanda che alimentava la delusione era proprio questa: “ma se mi conosce da una vita, come ha potuto pensare che questa cosa potesse piacermi?”. Il problema ovviamente non riguardava il regalo in se stesso ma il significato che attribuivo: la sensazione di non essere vista e amata cosi come sono.

Portare l’attenzione su queste cose che ci mettono a disagio nelle nostre relazioni può essere risanante per aiutare quel bambino dentro di noi a capacitarsi del fatto che l’altro è diverso, che ci conosce in un modo diverso da come noi conosciamo noi stessi e si comporta ed ama in un modo differente. E forse anche per accorgerci che quel desiderio antico è ancora li che aspetta qualcuno che lo esaudisca.

 

Ma dove nasce quel desiderio specifico d’amore? Chi può esaudirlo?

 

I nostri bisogni insoddisfatti e quella fame d’amore insaziabile

La verità è che spesso ci portiamo dentro la mancanza di una precisa sfumatura d’amore; abbiamo fame che vengano saziati quei bisogni che non sono stati soddisfatti in un modo o nell’altro nella nostra infanzia.

E cosa facciamo con questo bagaglio di bisogni insoddisfatti, con questo conto lasciato aperto da chi si è preso cura di noi quando eravamo piccoli? Proviamo a colmarlo proprio nelle nostre relazioni. 

Cosi, questa fame d’amore specifico, a volte si trasforma in attesa o pretesa d’amore verso chi ci sta vicino. Chiediamo alle nostre relazioni d’amore quello che non abbiamo avuto dai nostri genitori o nelle relazioni precedenti.

Per esempio, se siamo cresciuti in una famiglia caotica, dove non ci siamo sentiti visti abbastanza e ci siamo vissuti sempre come “la pecora nera” di casa, è possibile che viaggiamo nel mondo con una grande fame di essere apprezzati cosi come siamo, perché per noi l’amore, quello che ci è mancato e che avremmo voluto avere, è semplicemente questo: essere-visti. Così, ogni volta che ci sentiamo ignorati nella nostra quotidianità, si riaccende il nostro tasto dolente e si riapre una ferita dolorosa dentro di noi.

Al contrario, se abbiamo ricevuto troppa attenzione e questo ci ha fatto sentire soffocati può darsi che oggi sperimentiamo fastidio di fronte ai gesti di accudimento del nostro partner. 

 

Riconoscere l’attesa o la pretesa d’amore

Riconoscere dove sorgono le nostre attese e pretese d’amore significa darci la possibilità di smettere di “aspettare di essere amati, cercati, desiderati” proprio come desideriamo noi e iniziare a procurarci noi quella sfumatura d’amore. Vuol dire diventare genitori sensibile per noi stessi, adulti che si prendono la responsabilità di assicurare a quel bambino pretenzioso quello di cui ha bisogno.

Questo, al contrario di quello che si può pensare, non alimenta la sensazione di essere soli e manchevoli d’amore, ma quella di essere al sicuro con noi stessi. Ci permette di aprirci con l’altro senza la zavorra dell’attesa o della pretesa, accettando la diversità e specificità del modo di amare del nostro partner. 

Perciò, quest’anno, per il mio compleanno ho pensato che non potevo continuare ad aspettare il regalo che desideravo perché in fondo nessuno meglio di me poteva sapere cosa mi avrebbe resa felice: nessuno più di me poteva esaudire quella bambina affamata e pretenziosa. L’ho scelto e l’ho fatto confezionare con cura. Ne ho goduto con un senso di soddisfazione adulta. E mi esercito ogni giorno a coltivare queste domande che voglio condividere con te: per quanto tempo ancora voglio aspettare di essere amato come desidero? quanto posso fare già adesso per procurarmi quello di cui ho bisogno?

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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