Dare regole ai nostri figli, come sappiamo, è necessario per aiutarli a stare bene in relazione con gli altri imparando a tenerne conto anche dei loro bisogni. Perciò è importante -e anche faticoso- il compito di offrire contenimento ai nostri figli in modo che possano sperimentare una relazione dove l’adulto è coerente ma non rigido.

Spesso come genitori siamo in grande difficoltà a dare dei limiti e delle regole perché vorremmo proteggere i nostri figli dalla possibilità di sperimentare emozioni spiacevoli che la limitazione comporta loro: spesso sperimentano vergogna, rabbia o frustrazione.

Imparare a dare regole in modo sereno è proprio utile perché ci permette di aiutare i nostri figli ad essere autonomi e autenticamente liberi: infatti imparano ad essere autonomi esercitandosi a dire no e, se fanno l’esperienza di essere ascoltati e accettati rispetto al loro punto di vista, si sentono liberi. D’altra parte, rafforzano la loro autonomia se imparano anche a riconoscere e tenere conto dei confini e i limiti che noi poniamo loro.

Vediamo quindi come dare ai nostri figli regole che funzionano. Iniziamo in particolare quattro cose che non ci aiutano e poi portiamo la nostra attenzione anche su quattro alternative che possiamo a mettere in pratica per aiutali a rispettare i limiti che diamo loro.

Le regole malformulate sono regole difficili da accogliere e rispettare

  1. Non aiuta imporre, urlare, ordinare ai nostri figli quello che dovrebbero fare secondo noi. Può succedere ovviamente soprattutto nei momenti in cui abbiamo meno pazienza ma in genere questo comportamento attiva la reattività dei nostri figli e non li predispone ad accogliere e recepire i limiti che vogliamo dare loro.
  2. La seconda cosa che non funziona è imporre subito le conseguenze prospettando premi o punizioni rispetto ai loro comportamenti; questo non funziona perchè quando inseriamo subito i premi e le punizioni li aiutiamo a distrarsi portando la sua attenzione sulle conseguenze (ricompensa o punizione) e lasciamo in secondo piano la norma che volevamo insegnargli.
  3. Parlare troppo è anche un’altra abitudine che spesso utilizziamo quasi per convincerli della bontà della regola; questo confonde i nostri figli e anche noi stessi entrando in una tensione per dimostrare che sia legittimo metterla
  4. Lasciarci condizionare rispetto alla regola che stiamo presentando ai nostri figli dal pubblico dei presenti quasi che dobbiamo dimostrare di essere dei buoni genitori di fronte ad altri genitori, amici, parenti. Possiamo farci condizionare anche dal pubblico presente dentro la nostra testa, da quello che abbiamo vissuto noi come figli, dalle regole che abbiamo dovuto rispettare volentieri o controvoglia quando eravamo bambini. Questo è interferente perchè in quel momento siamo piu focalizzati a reagire alla paura del giudizio a qualcosa che abbiamo vissuto nel passato piuttosto che rispondere genuinamente ai comportamenti di nostro figlio qui e ora.

Cosa possiamo fare allora?

La prima cosa utile che possiamo fare è ridurre al minimo le parole: non dobbiamo convincerli a fare quello che noi riteniamo giusto. Fermiamoci su di noi a scegliere con saggezza poche regole che per noi sono essenziali perchè rispondono al criterio di protezione.

In secondo luogo, le regole che funzionano sono chiare e specifiche. Anzichè dire “fai il bravo” è meglio dire “Qui non si può giocare con il pallone, possiamo farlo quando andiamo al parco”

La terza cosa che è utile tenere presente è che una buona regola deve essere sostenibile e adatta all’età di nostro figlio; ad esempio “non si corre” non è realizzabile per un bambino, è meglio dire “qui non si corre perchè possiamo farci male ma al parco si”; Oppure intervenire dicendo “non si litiga” non è sostenibile, forse è meglio dire “quando si litiga bisogna trovare un nuovo accordo”.

Infine, una buona regola è espressa in positivo, ha l’aspetto di un permesso più che un divieto. Anziché dire solo quello che non si può fare, prospettiamo subito l’alternativa possibile. “Questo non si può toccare perchè non è un gioco ma possiamo giocare con tutte queste cose qui!”

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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