Chi di noi non fantastica, soprattutto in questo periodo dell’anno, di concedersi del tempo libero per fare una pausa da tutti i doveri quotidiani e rilassarsi davvero? Sulla fantasia e sul desiderio, ci siamo. La cosa difficile poi è procurarcela davvero e riuscire a godere di quel tempo libero per riposarci e riprendere energie. Qualche volta addirittura ci imponiamo di fermarci, quasi fosse l’ennesimo dovere, ma poi è difficile frenare la testa o smettere di monitorare qualcosa rimasto in sospeso, almeno dentro di noi. Così finiamo per guardare il cellulare, controllare la mail e, di fatto, non godiamo a pieno della nostra pausa.

I ritmi stressanti ci proteggono

C’è un ritmo difficile ma rassicurante che è dato dalle corse frenetiche della routine, dalle abitudini che imbottiscono le nostre giornate. Sono faticose certo, ma per alcune persone generalmente molto impegnate e che tendono a riempirsi le giornate con tante cose da fare, è una fatica familiare e sostenibile. E’ il tempo libero ad essere sconosciuto. Magari è tanto desiderato quanto vissuto con un certo disagio. Un modo per evitarlo è riempirlo di molteplici attività. I ritmi incalzanti in fondo, quando riusciamo a cavalcarli, ci proteggono. Ci proteggono da quello che temiamo di incontrare quando ci fermiamo.

Il non fare e i sensi di colpa

Per chi è sempre in attività cercando di fare tutto, il non fare attiva il senso di colpa. E per metterlo a tacere, reagiamo al senso di colpa, continuando a fare, ancora di più, ancora meglio. E se lo ascoltassimo? Il senso di colpa è un’emozione relazionale che ci rimette sotto il giogo dei doveri per guadagnarci la sensazione di essere abbastanza. Per l’altro e prima di tutto per noi stessi. Ascoltare questa emozione che ci rende sfocati rispetto ai nostri bisogni e focalizzati sempre su qualcosa di esterno (le esigenze degli altri o la nostra immagine ideale) sarebbe utile per conoscere le spinte che ci sostengono nella corsa e i timori legati al sostare.

Il momento per conversare con se stessi

La verità è che quando ci fermiamo iniziamo a sentire. E’ in quel momento che la nostra voce interiore, che è li per guidarci a diventare come siamo o come desideriamo realizzarci, inizia a comunicare con noi. Lei non ama andare di fretta. Quando rallentiamo ci accorgiamo che iniziano ad emergere le sensazioni fisiche ed emotive che la velocità copre. <A volte, siccome non ci piacciono, acceleriamo, scacciandole. Quando si va piano ci accorgiamo di un sacco di cose che, quando corriamo ci sfuggono: qualche pensiero sgradevole, qualche sensazione che non ti piace sentire, forse incontri qualcosa dentro di te o che sta accadendo nella tua vita con cui non riesci a sentirti a tuo agio. Sfuggono perchè corriamo o corriamo perchè ci sfuggano?

La sosta o la graduale frenata dunque per alcuni è sgradevole proprio perché propone un’esperienza poco familiare: ascoltarsi. Entrare in contatto con qualcosa di se stessi o delle proprie relazioni. fermati un attimo a pensare: cosa ti succede se ti fermi? se non fai nulla?

Prendere appuntamento con se stessi

Ritagliarci dei momenti per noi, dedicarci a noi stessi lontano dalle relazioni anche quelle piacevoli, anche quelle con le persone cui vogliamo bene, è importante perché tornando a casa dentro di noi, possiamo recuperare le energie che abbiamo speso fuori e per gli altri.

Non aver tempo non è la vera ragione per cui non ci fermiamo e non ci concediamo una pausa. Il tempo è nostro e lo amministriamo, con più o meno consapevolezza, secondo le nostre priorità.

Ma allora perché non lo facciamo, perché è cosi difficile fermarsi se comprendiamo che è giusto e utile?

Secondo me ci presentiamo agli appuntamenti con persone che conosciamo, scegliamo esperienze per cui sentiamo di avere le risorse per sostenere l’incontro. Finché l’idea di incontrarci, lontani dalla velocità e dai rumori delle attività, ci mette in difficoltà, lo eviteremo.

Cosa fare dunque per non passare tutta la vita in un moto perenne e a non goderci tutte le pause? Puoi iniziare a rallentare da qui:

  • Oggi sperimentati a fare qualcosa len-ta-men-te. Qualsiasi cosa. Osserva l’esperienza che fai, di cosa ti accorgi, quale pensiero viene a galla? quale preoccupazione? quale scoperta? Osserva.
  • Focalizza tutto e conservalo dentro di te. Verrà il tempo in cui le consapevolezze fioriranno e orienteranno nuove scelte.

La vera sfida è presentarsi all’appuntamento con se stessi ogni giorno, con cura. Solo frequentando quella voce interiore possiamo rimanere fedeli a noi stessi e diventare ciò che siamo. Adesso dimmi di te: qual è la difficoltà più grande che ti impedisce di concederti almeno una pausa al giorno?

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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