Hai mai pensato che vivere una relazione, di coppia o di amicizia, sia come una partita a scacchi?
Io non sono un’esperta degli scacchi. Ma quando hanno provato a insegnarmelo, ho capito una cosa: per giocare la tua partita devi riflettere tantissimo sulle mosse dell’avversario. Devi ipotizzare, e indovinare, la sua mossa per poter fare la tua. Se sei avventato o troppo concentrato su di te difficilmente vincerai la partita. Proprio per questo gli scacchi sono diventati uno strumento pedagogico utilizzato nelle scuole, per allenare i bambini alla riflessione e al pensare alle conseguenze delle proprie azioni.
Io oggi però te ne parlo per un’altra ragione: se in molti aspetti della nostra vita l’atteggiamento da giocatore di scacchi può aiutarci e portare punti a nostro favore, nelle relazioni no. Hai presente quando, prima ancora di dire una cosa, inizi a pensare a quello che l’altro potrà risponderti, e così capirai che preferisci evitare di dirla, rinunci o addirittura abbandoni la conversazione? O quando ti arrabbi con te stesso perché credi che se dirai quello che pensi l’altro potrebbe rimanerci male, andare via, lasciarti? Ecco: questi giochi di ipotesi finiscono purtroppo per governare le nostre relazioni e il nostro modo di porci. Succede anche a te?
Molte volte quando le persone mi raccontano il loro modo di relazionarsi con gli altri mi svelano questo gioco strategico che inibisce la spontaneità. Essere riflessivi e ipotizzare l’impatto che le tue azioni possono avere sull’altro va bene, cercare di controllare a tutti i costi le tue mosse e quelle degli altri è faticoso e dannoso. E anche impossibile perché di fatto stai solo elaborando le tue fantasie. La lettura dell’avversario richiede infatti una buona capacità di osservazione e di riflessione. Ma a volte può sconfinare in abitudini e modi di pensare che possono diventare dei freni più che delle risorse.
E se ti accorgi che ti capita spesso, come si fa?
- Immagina che per una volta tu possa darti il permesso di agire come vorresti, istintivamente: cosa immagini potrebbe succedere? Se fai luce su questa paura puoi riconquistare un pezzettino per volta la tua spontaneità.
- Se l’altro agisce in modo imprevedibile (ovvero non previsto da te) che succede dentro di te? Pensaci. Se questo meccanismo ti capita spesso può darsi che tu ti senta maggiormente al sicuro all’idea di poter prevedere e controllare gli eventi o i comportamenti dell’altro. Ma come puoi riuscirci davvero?
Vivere una relazione rimanendo connesso con te stesso e con l’altro non è come giocare a scacchi: non puoi prevedere le mosse dell’altro. E arrovellarti per controllare cose che non dipendono da te è una gran fatica. E se investissi queste energie per mettere a fuoco (e realizzare) quello in cui davvero puoi avere un ruolo? Potresti imparare dare a te stesso il permesso di esprimere i tuoi desideri e i tuoi sogni, di vivere i tuoi rischi lasciandoti libero di commettere i tuoi errori. Che ne pensi?
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