Spesso sono la prima persona a conoscere emozioni e vissuti che sorgono all’interno delle relazioni di coppia dei miei pazienti: me li raccontano come scoperte intime e preziose che fanno fuori dalla stanza della terapia. Non solo emozioni difficili o spiacevoli, anche ondate di gratitudine e commozione per qualche comportamento del loro partner e per ciò che ha significato per loro. In genere, dopo aver esplorato insieme quel sentire, mi capita di chiedere loro: glielo hai detto?; la risposta più frequente, che compare insieme alla sorpresa, è no.

Non è facile dire con le parole quello che sentiamo, ci sono cose che abbiamo imparato a tacere per proteggerci e il modo con cui gestiamo le cose che possiamo dire e quelle che pensiamo sia meglio tenerci per noi disegna spesso il nostro modo di entrare in relazione.

Ma è cosi necessario dire tutto con le parole? A volte non è meglio evitare? E come dire certe cose? queste sono alcune delle domande che ci facciamo intorno a questo tema, quando ci sentiamo frenati nell’esprimerci in modo intimo.

 

Evitare di dire ci rende trasparenti nella relazione

Tendiamo a tenere tutto dentro per svariati motivi ma essenzialmente perché temiamo quella sensazione di sentirci nudi di fronte all’altro che sperimentiamo quando usiamo parole intime per farci vedere cosi come siamo in quel momento, senza veli per mascherare il nostro sentire.

Quando lo facciamo rimaniamo nudi anche di fronte a noi stessi: che effetto ci fa prendere consapevolezza della nostra vulnerabilità? Fantastichiamo accoglienza o disapprovazione? Un abbraccio o un rimprovero?

Il permesso di esprimerci che ci accordiamo da adulti è figlio dello spazio che abbiamo sentito di avere da bambini, da quanto ci siamo sentiti ascoltati o dalle esperienze che abbiamo fatto collegate alla nostra possibilità di esprimerci.

Alla fine potremmo essere giunti alla conclusione che sia meglio tacere per evitare di ferire l’altro e, per non sentire l’effetto che produce in noi il suo dolore o malcontento. O magari potremmo aver imparato a trattenere quello che vogliamo dire per paura di sentirci svalutati o rifiutati: risulterò esagerato? sono pesante? Altre volte ancora scegliamo il silenzio perché non abbiamo chiaro cosa stiamo sentendo: come possiamo esprimerlo a chi ci sta vicino se non lo abbiamo ancora compreso?

Ma il silenzio che mettiamo quando vogliamo evitare le parole non ci toglie da tutti i problemi, anzi. Non sono neutri e anch’essi nascondono emozioni e bisogni. Cosi, se non troviamo il modo di comunicarli possiamo finire per essere indecifrabili, a volte quasi trasparenti per l’altro. Magari qualche volta i nostri partner provano ad interpretarli ma per farlo -senza il nostro aiuto- riempiono il vuoto di parole con significati che non sempre ci corrispondono.

Ricordo un ragazzo che era arrivato da me in un momento di forte crisi nella sua relazione di coppia: era taciturno e tendeva a ritirarsi nelle situazioni la loro coppia si apriva ad altri amici e conoscenti: lo faceva perché in quelle situazioni si sentiva inadeguato; lei però si sentiva rifiutata e poco importante ogni volta che lui si dileguava e si spegneva nel silenzio. Ognuno dei due aveva costruito significati personali che l’altro ignorava.

 

Essere di poche parole va bene: usiamo quelle che creano contatto

Quando parlo di questo tema spesso le persone mi rispondono “eh, ma lui/lei è di poche parole, lo dimostra in altro modo quello sente“: l’intimità non è usare molte parole o fare discorsi complessi sulla filosofia delle relazioni. Anzi, al contrario, come dico anche in quest’audiocorso, l’intimità psicologica si costruisce asciugando le parole fino a dirsi l’essenziale: cosa sento quando tu fai questo? cosa succede a te quando io dico quest’altro? Cosa voglio per me? cosa chiedo a te mentre ti dico questo? cosa ti rende/ti renderebbe felice adesso?

Non possiamo però esimerci dall’uso delle parole perché il solo fatto di nominare le nostre esperienze ci permette di comprenderle. Quando non riusciamo a trovare parole per dire cosa pensiamo o cosa sentiamo è perché in fondo non lo abbiamo ancora compreso. Come ogni buon insegnante o formatore sa, possiamo spiegare solo le cose che conosciamo e, mentre lo facciamo, ci accorgiamo di acquisire ancora più chiarezza e padronanza.

Va bene che le parole siano poche purché siano in grado di offrire a noi e a chi ci sta vicino una mappa per comprendere il nostro mondo interiore.  Le parole utili, quelle che creano contatto, ci permettono di assumerci la responsabilità dei nostri bisogni e delle nostre emozioni, sollevando l’altro dal compito di leggerci nella mente, decifrandoci con la propria sensibilità.

Di quest’argomento ne continueremo a parlare nell’appuntamento di questo mese su Zoom riservato agli iscritti alla newsletter: ci troviamo il 25 febbraio alle 19:00. Insieme risponderemo alla domanda “Come trovare le parole giuste per comunicare meglio in coppia?”. Se vuoi iscriverti, puoi farlo qui, io ti aspetto!

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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