Sfogarsi fa bene?
Nei giorni scorsi mi sono ritrovata spesso a riflettere sulla tendenza, diffusissima e che sicuramente hai sperimentato anche tu, di provare ad uscire da una situazione di stress o di malessere facendo cose che ci permettano di sfogarci, per allontanare i pensieri e le preoccupazioni.
“Vado a correre per scaricare un po’” – “Per fortuna sono uscito/a con X, così mi sono sfogato/a” – “Ho bisogno di un colloquio con te per sfogarmi un po’, così mi aiuti a capire”.
Ma siamo davvero come vasi che una volta colmi vanno svuotati altrimenti traboccano? Cosa succede se non reagiamo impulsivamente ogni volta che abbiamo una patata bollente di emozioni dentro di noi? Se non scappiamo da quel caos di pensieri che ci ronzano in testa, cercando di buttarli via?
Sfogarsi fa davvero bene?
L’inizio della relazione terapeutica: come funziona il primo appuntamento
Se pensi a un colloquio con uno psicologo quali sono le prime immagini che ti vengono in mente? Spesso durante il primo incontro accolgo persone che si portano dentro alcune aspettative e qualche domanda esplicita: “come funziona? Non so da dove si comincia”. In questo post voglio raccontarti come inizia una relazione terapeutica, cioè cosa accade al primo incontro e che cosa lo differenzia da un confronto che potresti avere con un buon amico. In pratica ti porto come ospite dentro un primo incontro tipo.