Spesso non ci accorgiamo della gioia: è un’emozione a cui non tendiamo a dare molta attenzione perché funzioniamo in modo da essere maggiormente allertati dalle emozioni spiacevoli e intense come la rabbia, la tristezza o la paura che sono segnali di un pericolo o un bisogno e che ci invitano a proteggerci attivando tutti i nostri meccanismi difensivi.

Cosi, qualche volta può capitarci che quando arrivi la gioia sul palco della nostra vita o della nostra giornata noi siamo un po’ distratti. Succede spesso anche in terapia quando le persone arrivano ad un incontro serene o appagate da qualche cambiamento; la prima cosa che viene spontaneo da dire è “oggi non so di cosa parlare, sono serena, non c’è una cosa che mi turba” (e in realtà, si rivelano sempre le sedute più feconde!).

Ma perché è cosi difficile stanziare nella gioia, visto che abbiamo sempre il desiderio di essere felici e questo ci motiva a mobilitare tantissime energie per raggiungere i nostri obiettivi? C’è un tempo nelle nostre giornate per gioire di quello che abbiamo raggiunto o manca sempre qualcosa per sentirci soddisfatti di noi?

A cosa serve la gioia

La gioia è un’emozione lenta che ci permette di funzionare con una consapevolezza allargata sulla nostra esperienza. Mentre la rabbia e la paura sono emozioni difensive che viaggiano velocissime e la nostra attenzione è focalizzata su un unico elemento a cui reagire, la gioia ci permette di ampliare la visuale dell’esperienza, ci permette di essere più flessibili, creativi e più capienti rispetto a pensieri diversi dal nostro.

Se non c’è niente da cui difenderci, la gioia ci permette di sentire il piacere e ci dà la possibilità di godere e condividere gli eventi piacevoli e felici delle nostre giornate. È un invito a stare semplicemente e assaporare quello che abbiamo fatto o quello che abbiamo vissuto e ricevuto dagli altri. Siccome è un’emozione sociale, quando siamo felici generalmente siamo espansivi, lo vogliamo gridare dai tetti in su. E condividere amplifica la gioia perché solo nella relazione mentre comunichiamo all’altro spesso ci diamo la possibilità di dire le cose a noi stessi.

Dove si trova la gioia e come scovarla nel quotidiano

C’è un grande equivoco sulla gioia: da qualche parte di noi, ci diciamo che possiamo gioire solo quando non ci sono altre emozioni spiacevoli a distrarci, come se la gioia si potesse sperimentare in assenza di difficoltà.

Ma in realtà coesiste con le altre emozioni e si annida in tutti gli angoli della nostra giornata. Noi possiamo scorgerla se ci diamo la possibilità di rallentare e attivare una consapevolezza aperta verso tutte le sfumature dell’esperienza. Riconosciamo la gioia quando guardiamo con la stessa attenzione agli aspetti piacevoli, spiacevoli e neutri di ciò che stiamo vivendo. È cosi che possiamo imparare a fare spazio e riconoscere gli elementi piacevoli della nostra vita quando arrivano, anche se sono molto piccoli.

La gioia non è un lusso superfluo di cui possiamo fare a meno; ci permette di essere vitali e riconnetterci con tutto quello che è vivo dentro di noi e fuori di noi nel momento presente

Cosi, nell’ultimo appuntamento di quest’anno sui Zoom, ci soffermeremo a scovare i motivi di gioia presenti in questo momento, in quest’anno cosi difficile, dentro le nostre esperienze imperfette. Lo faremo insieme, venerdì 10 dicembre alle 19. Raggiungici iscrivendoti qui!

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Psicologa delle relazioni interpersonali. Amo accogliere e accompagnare verso il cambiamento le persone che attraversano un momento critico.

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