Spesso mi capita di avere voglia di stare un po’ da sola; è un segnale a cui ho imparato a dare attenzione perché è il mio modo di accorgermi che sono stanca, troppo coinvolta nel fare o nelle relazioni che coltivo per lavoro e nella mia vita privata. È come se ogni tanto mi mancassi e sento il desiderio di tornare a me.
Non so se capita anche a te ma per stare bene abbiamo bisogno sia di stare da soli, per coltivare l’intimità con noi stessi, sia di stare con gli altri perché solo stando in relazione impariamo a conoscere ed amare gli altri (e anche noi stessi).
In questi giorni festivi potremmo sbilanciarci in un desiderio di ritiro dal mondo oppure al contrario potremmo intrattenerci facendo una scorpacciata di tempo per stare in relazione con gli altri. Non è facile trovare un equilibrio tra queste due dimensioni. Abbiamo bisogno sia di incontrare gli altri, sia ritiraci per tornare a noi stessi.
Così, a seconda della nostra esperienza, possiamo sperimentare il desiderio di vicinanza perché ci sentiamo tanto soli o, al contrario, il desiderio di lontananza perché siamo troppo vicini ai nostri familiari e ci sentiamo soffocare. Abbiamo bisogno di trovare la giusta distanza e allenarci a sentire il nostro limite rispetto ad entrambi i bisogni, per imparare a creare confini o scoprire come accorciare le distanze.
In fondo, dovremmo imparare a padroneggiare la sofferenza che può nascere sia dalla lontananza e dalla sensazione di disconnessione dagli altri, sia il disagio che possiamo sperimentare grazie alla vicinanza e nell’esperienza della connessione con gli altri.
Il desiderio di stare con gli altri: la sofferenza della disconnessione
Il primo disagio è quello legato alla mancanza, alla sensazione di solitudine quando sentiamo che l’altro non è abbastanza vicino perché è fisicamente lontano o assente. Oppure la solitudine che nasce quando l’altro è fisicamente vicino ma emotivamente distante perché fra noi e l’altro non c’è abbastanza intimità psicologica ma esistono muri di silenzi e non detti.
Cosa fare allora quando abbiamo desiderio di vicinanza e ci sentiamo soli?
Possiamo imparare a confortarci quando l’altro non c’è e, allo stesso tempo, adoperarci ad amplificare la connessione emotiva con chi ci è vicino.
Quando ci sentiamo soli in fondo abbiamo solo bisogno di sentirci parte di qualcosa: una relazione, una famiglia di affetti, un gruppo, una causa che ci sta a cuore. Cosi, se abbiamo energie e presenza per prenderci cura della nostra solitudine, potremmo chiederci come possiamo ripristinare questo senso di connessione e di appartenenza alla nostra comunità. Ad esempio: come possiamo renderci vicino a quella persona o a quella causa? come possiamo sentirci parte di quell’esperienza anche se siamo distanti? c’è qualcosa che possiamo fare per gli altri? C’è un amico che aspetta una nostra telefonata?
La voglia di stare da soli: la sofferenza della connessione
L’altra difficoltà che possiamo incontrare è quella di sentire qualcuno troppo vicino e sentirci quasi soffocati dalle richieste che provengono dalle nostre relazioni.
Se ci sentiamo molto sovraccaricati da stimoli e richieste relazionali può essere utile autorizzare noi stessi a trovare dei tempi e degli spazi solo per noi. Possiamo chiederci: mi do il permesso di ritirarmi quando ne sento il bisogno? c’è uno spazio ed un momento durante la giornata in cui chiudo quella porta per fare qualcosa solo per me?
Spesso non abbiamo imparato a ritirarci con noi stessi in presenza degli altri e finiamo per confondere il permesso di stare con noi con l’egoismo e il rifiuto degli altri. Ma come possiamo offrire agli altri ascolto e disponibilità se non li concediamo a noi stessi? Quale nutrimento e novità portiamo nella relazione con l’altro se non c’è un posto intimo con noi stessi in cui possiamo fare esperienze e scoperte su di noi?
Quando ci ritiriamo in compagnia di noi stessi, ci concediamo la possibilità di metterci al riparo dallo stress interpersonale e attivare il nostro sistema calmante. Ci permettiamo di incontrare le nostre emozioni e i nostri pensieri e impariamo come possiamo offrire a noi stessi la comprensione e il conforto di cui abbiamo bisogno.
Cosi, in questi giorni festivi ti auguro tempo per per osservarti e godere della tua vitalità che si esprime nella relazione con gli altri e, allo stesso tempo, spazio ed energie per fare inversione a u, per prendere un respiro e tornare da te.
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