Distingui stress e ansia, per averne padronanza

Distingui stress e ansia, per averne padronanza

A volte, nel linguaggio comune usiamo indifferentemente questi termini per spiegare come stiamo, quasi fossero la stessa cosa. E invece sono due esperienze che hanno delle caratteristiche simili ma parlano una lingua del tutto diversa e chiedono risposte differenti. Dare il nome giusto alle cose che viviamo è il primo passo per prendercene cura, rispondendo in modo diverso al bisogno specifico che ogni emozione segnala.

Utilizza la rabbia, non reprimerla

Utilizza la rabbia, non reprimerla

La rabbia è una delle emozioni più frequenti e più sgradite che sperimentiamo. In genere non ci piace essere arrabbiati, non ci piace neanche stare accanto a persone arrabbiate. non possiamo scegliere quello che sentiamo, e non è utile condannarci o lanciarci in missioni di miglioramento personale in modo da non provare mai più una data emozione. Tutto quello di cui abbiamo bisogno è invece incuriosirci della nostra rabbia e utilizzarla come un segnale utile: sorge in relazione agli altri e ci aiuta a vedere qualcosa che riguarda i nostri bisogni. Riconoscerla e decifrarla ci permette di affermarci senza lasciarci sopraffare.

La fame di intimità

La fame di intimità

C’è una cosa che ci accomuna tutti, indistintamente: la fame di essere visti, amati e apprezzati cosi come siamo. A volte, però, nelle nostre relazioni ci rendiamo invisibili, ed è nelle relazioni intime che questa fame si fa sentire più forte, nelle sue molteplici aspettative. Cosi, ogni tanto, dal nostro stare insieme usciamo sazi; più spesso, invece, rimaniamo affamati, perché la qualità delle relazioni o delle comunicazioni non ci nutre abbastanza, o forse semplicemente perché siamo un po’ avidi.

Il bisogno di essere approvati

Il bisogno di essere approvati

A chi di noi non capita di rimanere vigili al giudizio degli altri? In fondo entriamo in relazione con il desiderio di sentirci visti, di ricevere attenzioni, di essere approvati, almeno un pochino. È logico e anche naturale che il giudizio degli altri incida sulla percezione che abbiamo di noi stessi perché cresciamo e formiamo la nostra identità attraverso le conferme o disconferme che riceviamo nelle nostre relazioni. Ma quando, questo bisogno diventa un limite pericoloso che ci impedisce di crescere e rimanere fedeli a noi stessi?

Saluta bene l’anno che se ne va

Saluta bene l’anno che se ne va

Ci siamo, dicembre è agli sgoccioli, e questo è il mio ultimo post dell’anno.

È sempre un periodo molto denso questo e fermarsi sembra sempre impossibile, ma, come ogni volta che qualcosa finisce, credo sia importante prendersi del tempo per elaborare il tutto e lasciare andare. Per salutare al meglio soprattutto. Vale per le relazioni, ma anche per le esperienze lavorative o personali che si concludono, per gli archi temporali che segnano un percorso.
E allora che ne pensi di fermarci assieme e prepararci a salutare il 2017?
Rompo il ghiaccio io con il mio anno, ma puoi usarlo come schema per analizzare anche il tuo.

Il permesso di fare pausa

Il permesso di fare pausa

L’estate in genere è il momento più propizio per fermarci un po’ e riposare concedendoci tempi più lenti per recuperare energie. Ma sarebbe un peccato pensare che le pause siano momenti straordinari realizzabili solo in alcuni momenti dell’anno e in precise condizioni di tempo dettate dalle nostre agende!
Cosi, adesso, mentre torniamo a riabbracciare le nostre attività possiamo chiederci: c’è un modo per fare pausa ogni giorno?

Ridimensiona l’autostima, non aumentarla

Ridimensiona l’autostima, non aumentarla

Molte delle storie che ascolto sono farcite da un sottofondo di emozioni spiacevoli legate al non sentirci mai abbastanza. Sono racconti aggrappati alla convinzione che, se avessimo un’autostima più solida, staremmo meglio. Magari saremmo più sicuri, più forti, più decisi. Ma questa idea dell’autostima è una fregatura. Vediamo perché e quali alternative abbiamo per stare bene con noi stessi.