Come mi vedo io e come mi vedono gli altri?
Non è insolito che agli altri sembriamo forti mentre noi ci sentiamo fragili, oppure gli altri ci rimandano un’immagine di noi distaccata e razionale ma noi ci sentiamo spesso in ansia ed esitanti.
Come fare quando l’idea che abbiamo di noi differisce un po’ da quella che ci rimanda lo specchio delle nostre relazioni?
Conoscere noi stessi attraverso lo specchio degli altri
Quando Marta mi racconta la rabbia che esplode dentro di lei con il suo compagno sembra colpita dall’intensità della sua reazione perché -dice- “solo lui riesce a tirar fuori questo lato di me”. Anche se a volte ci sorprende, le nostre relazioni, soprattutto quelle...Dove si trova il coraggio di dire basta?
“Come gestire in modo sereno la fine di una relazione e reinventarsi per ricominciare? Come avere il coraggio di dire basta?“. Rispondo qui con qualche spunto perchè riflettere su questo tema può essere utile a tutti quelli fra noi che desiderano non solo chiudere una relazione ma salutare un’esperienza, qualsiasi essa sia, e non trovano il coraggio di dire basta lasciando andare quello che non ci aiuta più a crescere.
Confortare e contenere le emozioni
Abbiamo bisogno sia di imparare a consolare e confortarci quando le cose non vanno proprio come vorremmo e allo stesso tempo di imparare a contenere la portata di quello che sentiamo, quando ci accorgiamo che la nostra reattività ci fa entrare in uno scenario intenso e per cosi dire drammatico, molto velocemente.
Ascoltare le emozioni -le nostre e quelle degli altri- non significa accoglierle sempre e arrenderci al loro manifestarsi. Significa invece saper distinguere cosa consolare e cosa è necessario contenere, perché riacquisti proporzione.
Leggersi, ritrovarsi e curarsi attraverso i libri
La lettura ci mette a contatto con le storie di altri da una distanza di sicurezza: dalla posizione di lettori possiamo osservare, immedesimarci, sentire, avvicinarci ai nostri pensieri. Le narrazioni, se diamo loro spazio, ci consentono anche di cambiare, perché ogni qualvolta entriamo in un racconto, che sia nella nostra vita quotidiana o tra le pagine di un libro, non possiamo rimanerne indifferenti. È un invito a prendervi parte, ci coinvolge, ci infastidisce, fa nascere delle domande dentro di noi, ci arrabbiamo con i protagonisti o, viceversa, gioiamo con loro. E così, tutte le volte che sperimentiamo qualcosa in relazione ad una storia, ci accostiamo a una parte di noi stessi e le reazioni che emergono nei confronti delle narrazioni, se lo vogliamo, sono degli spunti per conoscerci più a fondo.
Stanchezza: come riconoscerla, distinguerla e prendercene cura
Quando ci è permesso di dire di essere stanchi? In questo periodo dell’anno forse ci sentiamo più legittimati ad affermare che abbiamo bisogno di staccare la spina per rigenerarci. Ma la stanchezza non ha stagioni ed è un segnale che spesso trascuriamo o...Il desiderio di capire: sentire le emozioni, non analizzarle
C’è un equivoco spesso sulla nostra richiesta di capire: vogliamo comprendere solo con la logica e per farlo ci soffermiamo a discutere con i fatti che ci succedono cercando di trovare spiegazioni e significati. A volte ci avventuriamo in interpretazioni che coinvolgono più generazioni. Le cerchiamo nel territorio della razionalità, della mente e ci allontaniamo da quello dell’esperienza dove il nostro sentire di pancia e di cuore, per cosi dire, conosce delle cose. Anche se non sa ancora spiegarle a parole. Stare con l’esperienza, sentire le nostre emozioni ci permette di conquistare una comprensione intuitiva.
Ansia: come imparare a gestirla nel momento critico
Quando siamo in ansia abbiamo l’urgenza di sbarazzarci di quella sensazione cosi intensa e spiacevole. Perciò, le richieste che facciamo a noi stessi o alle persone a cui chiediamo aiuto sono quelle di avere spunti e strategie per metterla a tacere, per non...Ansia e panico: qual è la causa e cosa li mantiene
Quando siamo travolti da questa ondata emotiva, sorge dentro di noi l’urgenza di conoscere il motivo, la causa di questa esperienza cosi spiacevole che viviamo e cosi spesso la andiamo a cercare nella cronologia degli eventi per ricostruire il nesso causa-effetto.
Visto che la paura ci fa perdere il controllo e parla un linguaggio emotivo che non riusciamo a decifrare, a volte cerchiamo di mettere in ordine le cose con la logica e confondiamo le circostanze in cui sperimentiamo ansia (o l’oggetto rispetto al quale si attiva la nostra allerta, con la causa del nostro disagio.